Abbiamo realizzato un breve video che parla di voi. Di noi. Di quello che stiamo costruendo insieme, passo dopo passo, con i bambini e le bambine che ogni giorno ci ricordano quanto il gioco e la creatività possano essere strumenti potentissimi per crescere, conoscersi e farsi ascoltare.
Il progetto che stiamo portando avanti si basa su un’idea semplice ma rivoluzionaria: ogni bambino ha il diritto di esprimersi, di immaginare, di creare. Di essere ascoltato. Di sbagliare e riprovare. Di scoprire chi è e cosa desidera. E tutto questo può accadere, naturalmente, mentre si gioca.
Nel video, abbiamo voluto mostrare un pezzetto di questo percorso. Un momento vissuto insieme che racconta, più di mille parole, il nostro modo di lavorare: mettendo al centro il bambino, creando spazi sicuri e stimolanti in cui possa esplorare sé stesso e il mondo. E farlo insieme agli altri – perché il rispetto dei diritti cresce in relazione.
A raccontarci un punto di vista prezioso è Nadia Ciavorella, collaboratrice scolastica che con sensibilità e partecipazione ci offre una riflessione profonda sul diritto alla creatività. Un diritto spesso invisibile, ma fondamentale. Perché dove c’è creatività, c’è libertà di pensiero, possibilità di scelta, spazio per il desiderio. E questo riguarda ogni bambina e ogni bambino.
Per noi, lavorare sui diritti significa anche questo: ascoltare tutte le voci. Costruire insieme. Dare valore a ogni relazione, a ogni sguardo, a ogni piccolo gesto quotidiano che contribuisce a far crescere un ambiente più giusto, accogliente e umano.
Nel nostro lavoro, i diritti non sono un argomento “in più”, ma qualcosa che attraversa tutto: le materie scolastiche, i momenti di gioco, la vita quotidiana. Quando parliamo di matematica, ad esempio, possiamo riflettere sul diritto all’uguaglianza. Con l’arte e la musica diamo voce al diritto di espressione. Nella cura degli spazi e delle relazioni, pratichiamo ogni giorno il diritto al rispetto e alla partecipazione.
Un processo che nasce dal basso, dall'eseperienza del vissuto quotidiano
Sonia Scalco
In questo processo, vogliamo raccontare i diritti non come un contenuto da spiegare, ma come qualcosa che si vive. Che si sperimenta in modo trasversale, con il corpo, con le mani, con la mente e con il cuore.