Giocare per crescere: un’educazione che parte dai diritti

Nell’educazione si parla spesso di strategie, metodologie e programmi, ma al centro di tutto deve esserci il bambino: il suo mondo interiore, i suoi bisogni, il diritto a crescere in un ambiente che rispetti la sua natura di esploratore e creativo. Per le insegnanti, è essenziale riflettere sul ruolo del gioco e dell’esperienza diretta come strumenti di apprendimento e sul riconoscimento del bambino come individuo con diritti, opinioni e desideri.

Il gioco e l’esperienza diretta: imparare con il corpo e con la mente

Il gioco non è solo svago, ma una vera e propria modalità di apprendimento. I bambini apprendono facendo, sperimentando, toccando, muovendosi nello spazio e nel tempo. È attraverso l’esperienza diretta che costruiscono conoscenza e sviluppano competenze trasversali come il pensiero critico, la creatività e la collaborazione.

Le neuroscienze ci dicono che il gioco attiva molteplici aree del cervello, favorendo non solo lo sviluppo cognitivo, ma anche quello emotivo e sociale. Un bambino che gioca liberamente all’aperto, che costruisce, smonta, esplora, sta esercitando capacità di problem-solving, sviluppando autonomia e imparando a gestire emozioni e relazioni.

Per le insegnanti, integrare il gioco nell’apprendimento significa ripensare gli spazi, offrire materiali aperti e favorire attività che mettano al centro l’esperienza sensoriale e il fare attivo. Inoltre, non è solo importante far giocare i bambini, ma anche creare con loro giochi che possano aiutarli a focalizzare obiettivi, a sviluppare capacità di cooperazione, problem-solving e pensiero strategico. La progettazione condivisa di giochi, incluse le meccaniche e le strategie, consente ai bambini di esercitarsi nella scrittura di regolamenti chiari e comprensibili per gli altri, sviluppando al contempo competenze comunicative e organizzative.

Il gioco e l’esperienza diretta: imparare con il corpo e con la mente

Un’attività coinvolgente è la creazione del gioco “La città ideale”. I bambini, divisi in gruppi, devono progettare una città immaginaria, scegliendo quali servizi includere (scuole, parchi, ospedali, mezzi di trasporto), come gestire le risorse e come garantire il rispetto dei diritti di tutti i cittadini.

Durante il processo, i bambini:

  • Cooperano per definire obiettivi comuni;
  • Scrivono regolamenti: regole chiare per la convivenza;
  • Riflettono su strategie di gestione per risolvere problemi e migliorare il benessere collettivo.

Questo tipo di gioco permette loro di comprendere in modo pratico concetti complessi come la democrazia, la sostenibilità e il rispetto dei diritti, sviluppando nel contempo competenze di problem-solving e pensiero critico.

Attività Ludiche

I diritti dei bambini: essere ascoltati, esprimersi, giocare

Rimettere al centro il bambino significa anche riconoscere e rispettare i suoi diritti. La Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza ci ricorda che ogni bambino ha diritto ad essere ascoltato, a esprimere le proprie idee, a ricevere un’educazione di qualità e, soprattutto, a giocare.

Tuttavia, nella pratica quotidiana, questi diritti vengono spesso sacrificati per la rigidità dei programmi o per la necessità di raggiungere obiettivi didattici prefissati. Come educatori, è nostro compito creare un ambiente dove il bambino possa sentirsi valorizzato, dove il suo punto di vista conti e dove il gioco non sia relegato a un’attività marginale, ma venga riconosciuto come un diritto fondamentale.

Un nuovo sguardo sull’educazione

Come possiamo, concretamente, mettere in pratica questi principi?

  • Creare spazi educativi flessibili, che permettano il movimento e l’interazione con materiali diversi.
  • Dare più tempo al gioco libero e strutturato, senza considerarlo una perdita di tempo rispetto all’apprendimento formale.
  • Favorire l’ascolto e la partecipazione attiva dei bambini, coinvolgendoli nelle scelte e nella costruzione dei percorsi educativi.
  • Portare la natura in classe e la classe nella natura, perché il contatto con l’ambiente stimola curiosità e benessere.
  • Coinvolgere i bambini nella creazione dei giochi, affinché possano sviluppare capacità di pianificazione, negoziazione e riflessione critica attraverso la progettazione di regole e dinamiche di gioco.

Il progetto Giochiamo i Diritti si fonda sull’idea che il bambino debba essere protagonista del proprio apprendimento. Riconoscerlo come tale significa costruire una scuola più viva e rispettosa dei suoi tempi e bisogni. Partire dal gioco e dall’esperienza diretta è un passo concreto per rendere l’educazione più autentica, dove i diritti dell’infanzia siano una pratica quotidiana e non solo teoria.